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Foreste: angoli di pace vicino a Sassari

Oltre al suo salotto ottocentesco, Sassari offre un’incredibile varietà di attività da svolgere all'aria aperta, che sia la la passeggiata a Platamona o allo stagno, la visita al borgo dell’Argentiera o al Lago di Baratz, l’unico bacino naturale in Sardegna.

Tuttavia, tra l’autunno e l’inverno regnano tra le mete del weekend boschi e foreste, uno spazio di libertà che amiamo vivere e condividere, il luogo perfetto per rilassarsi e stare a contatto con la natura.

Se desiderate cambiare meta rispetto all'affascinante centro storico o alle rinomate spiagge del Nord Sardegna, avete un’ottima alternativa: delle oasi verdi, ricche di storia e monumenti naturali unici, che potete raggiungere comodamente da Sassari.

Noi vi consigliamo di visitarle in ogni stagione, per poterle apprezzare interamente!

 

La nascita delle Foreste Demaniali

Un tempo le foreste erano beni comuni: ambienti sfruttati dagli abitanti locali per la legna e il pascolo, ad uso esclusivo dei signori per la caccia in periodo feudale. Nel tempo queste aree boschive sono rientrate all’interno di innumerevoli proprietà private e solo in seguito hanno acquisito un vero e proprio valore ambientale, diventando parte del demanio pubblico sotto i Savoia alla fine dell’800.

 Oggi le foreste sono considerate un bene collettivo per la loro incredibile biodiversità, perciò sono aperte e visitabili percorrendo i sentieri autorizzati: è sufficiente seguire i segnavia e i pannelli informativi presenti nelle caserme forestali.

 

Quali Foreste Demaniali raggiungere da Sassari

Se vi state chiedendo che meta impostare sul vostro navigatore, sappiate che avrete l’imbarazzo della scelta, perché nell’area di Sassari sono presenti ben sei foreste demaniali che potrete esplorare in lungo e in largo tutto l’anno.

 

Il Complesso di Porto Conte si raggiunge in appena mezz’ora di macchina e regala innumerevoli viste mozzafiato tra le falesie della costa, come a Punta Giglio, la Grotta dei Vasi Rotti e la vista sull’Isola di Foradada o l’Isola Piana.

 Il complesso demaniale si estende anche nell’entroterra, comprendendo la zona di Monte Doglia e quella di Baratz: tutte queste aree sono segnate da numerosi sentieri per chi ama fare trekking, mountain bike o trail running!

 Contatti del presidio forestale

 079 949060

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A meno di un’ora da Sassari abbiamo la Foresta di Monte Lerno vicino a cui si trovano l’omonimo lago artificiale e Pattada.

Nonostante alcuni incendi abbiano danneggiato la vegetazione del territorio, si è ben conservata un’ampia zona ricca di lecci a ‘Sos Littos’ e un’ottima sughereta si trova in località ‘Trataxis’; localmente si sono spese innumerevoli forze per il rimboschimento e ripopolamento faunistico del monte e il paesaggio è tornato a fiorire.

Una cosa che forse non tutti sanno è che Monte Lerno ospita dal 2004 il Rally Italia Sardegna e che è reputato uno dei percorsi più esaltanti della gara, per via dei numerosi tornanti e i salti.

Responsabile del presidio forestale

Alessandro Spina

079 755835

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Forest’Anela si trova vicino all’omonimo comune Anela, Bultei e Bono, a circa un’ora di macchina da Sassari. Questi boschi sono ricchi di lecci, alberi che ritroviamo tipicamente nelle parti antiche delle foreste sarde, si possono ammirare in questo altipiano anche numerosi agrifogli e roverelle. Nelle zone rimboschite poi sono presenti castagni, faggi, abeti e pini neri che ricreano un ambiente appenninico.

 La zona è ideale per godere di una lunga passeggiata poco faticosa e di un picnic immersi nella natura.

 Responsabile del presidio forestale

 Tonino Flore

 079 795596

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La Foresta di Monte Pisanu è una delle aree più interessanti da visitare, si trova in prossimità di Bono e Bottida, a circa un’ora da Sassari.

Anche qui sono numerosi i lecci e le sugherete, in località Pedra Ruja si trova una sughereta monumentale che non potete perdere; ma è la prevalenza di roverete a donare al paesaggio autunnale il foliage unico che amiamo immortalare.

Infine, ma non meno importante, è proprio nel versante sud di quest’area che troverete i tassi millenari di “Sos Nibberos”, dichiarati Monumento Naturale nel 1994!

L’area di Monte Pisanu è attrezzata con aree pic-nic e numerosi sentieri che vi permetteranno di muovervi agevolmente nelle diverse zone, per godere di un trekking con i fiocchi.

Contatti presidio forestale

079 790240

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La Foresta di Sa Matta si trova vicino a Bultei e, come Forest’Anela e Monte Pisanu rientra fa parte del Complesso forestale di Monte Acuto. L’ambiente è molto simile a quello delle altre due foreste, caratterizzate da lecceti, mentre le sugherete segnano il confine demaniale.

La foresta si trova nell’itinerario delle Vette del Goceano, un percorso di trekking abbastanza semplice di 12km, da cui potrete ammirare la catena montuosa del nuorese, le valli del Tirso e le zone agricole.

 

La Foresta dei Fiorentini è una delle più antiche tra quelle demaniali in Sardegna in prossimità di Bultei, a un’ora di macchina da Sassari. Le località di Sa Fraigada e Su Tassu, con i loro spettacolari castagni secolari e pini larici più alti della Sardegna che arrivano fino a 40metri, sono tra le più frequentate. Sono comprese nel demanio anche Monte Unturzu, Su Labiolaiu e Sa Pruna, dove potrete ammirare i resti di una Tomba dei Giganti.

Tutte le zone sono facilmente raggiungibili a piedi seguendo i sentieri che partono dalla caserma forestale dei Fiorentini; inoltre, sono numerose le aree pic-nic e i servizi presenti, attivi soprattutto in estate.

Responsabile del presidio forestale

Giovanni Casula

079 791122

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Che siate escursionisti più o meno esperti, sportivi o semplici amanti della natura, siamo sicuri che una giornata immersi tra questi alberi sarà un piacere per i vostri sensi.

Mete imperdibili nelle vicinanze di Sassari, non vi resta che decidere il giorno della prossima gita fuori porta!

 

Le torri costiere di Sassari

A partire dal XVI secolo prende avvio il programma di costruzione delle torri costiere per volere della Corona Spagnola. Una prima fase edificatoria vede la costruzione di singole torri situate in prossimità dei principali centri urbani costieri. Intorno alla metà del ‘500 inizia a prendere forma un sistema più complesso di fortificazioni costiere attraverso il quale viene creata una rete di avvistamento e di difesa ravvicinata.

Torri costiere: il sistema difensivo contro la pirateria

In seguito alla battaglia di Lepanto le frontiere degli Stati mediterranei della Corona Spagnola erano minacciate dalle continue azioni di pirateria ottomana e delle città stato a questa alleate.

Nel 1572 Filippo II affidò a Marco Antonio Camos, capitano di Iglesias, il compito di sovrintendere ad uno studio territoriale dei litorali dell’isola al fine di implementare il sistema difensivo. Egli effettuò un primo censimento delle torri già esistenti e individuò le località scoperte nelle quali costruirne di nuove. Successivamente il Sovrano inviò nell’Isola De Moncada col compito di attuare l’effettivo ampliamento del sistema esistente. Ulteriori costruzioni seguirono nel corso del Seicento e poi nel Settecento sotto i Savoia.

Per organizzare la gestione del personale addetto e la fornitura degli approvvigionamenti venne istituita la Reale Amministrazione delle Torri che perdurerà fino alla dismissione avvenuta con il regio decreto n. 93, emanato in periodo sabaudo il 17 settembre 1842.

La struttura delle torri vicine a Sassari

Le torri presenti nel perimetro della costa sarda sono per la quasi totalità di forma circolare. Per avvalorarne la funzione difensiva erano situate su promontori o presso le insenature, dalle quali era possibile dominare un ampio raggio visivo, costituendosi in catene utili alla trasmissione delle informazioni.

 Si distinguevano tre tipologie di torri:

 - le più grandi e meglio armate erano dette torri “de Armas” o Gagliarde, la cui guarnigione era comandata da un alcalde (Capitano), erano armate tipicamente di quattro cannoni di grosso calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa pesante;

 - quelle di media grandezza erano dette “Senzillas” o semplici, presidiate da un alcalde e quattro uomini e armate tipicamente di due cannoni di medio calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa leggera;

 - mentre le più modeste, le “Torrezillas”, presidiate da due soldati, fungevano quasi esclusivamente da punto di avvistamento. Le torri più piccole avevano l’ingresso in alto quindi i soldati di guardia entravano con una scala che veniva poi ritirata all’interno.

Da Porto Ferro al Golfo dell’Asinara

Il tratto di competenza della Città di Sassari era anticamente molto ampio e si estendeva dalla Baia di Porto Ferro fino al litorale del Golfo dell’Asinara. Oggi sul tratto di costa del Comune di Sassari sono presenti, nella baia di Porto Ferro, la torre di Bantine Sale, la Torre Negra e la Torre Bianca (o di Airadu).

La torre di Bantine Sale era una “Torrezilla” di avvistamento e di piccole dimensioni che venne costruita nella metà del Cinquecento a controllo del capo meridionale della baia di Porto Ferro. A settentrione è presente la torre Bianca, anch’essa della metà del ‘500. Per la sua scarsa valenza difensiva con l’uso delle armi da fuoco, venne quindi utilizzata dai corallari che pescavano nelle vicinanze.

A questo scopo le venne affiancato un alto muro di recinzione. Su un alto promontorio si colloca la più importante torre Negra, una “Senzilla” che ospitava i cannoni ed il personale addetto. Era dotata di un'ampia cisterna al piano terra e di una grande camera che ospitava la piccola guarnigione ed il deposito. Dalle cannoniere della terrazza era possibile difendere col tiro tutta la Baia. La torre era fornita di un perimetro fortificato che seguiva l’orografia del pianoro.

Durante la seconda guerra mondiale, In previsione di uno sbarco alleato previsto nella spiaggia di Porto Ferro, venne predisposto un sistema di difesa antisbarco che riutilizzava le antiche strutture, alle quali si affiancarono più moderni costruzioni in casamatta realizzate in cemento armato.

Come arrivare alle Torri Costiere vicine

Si può arrivare a Porto Ferro dalla SS291 Sassari-Fertilia. All’altezza di Santa Maria La Palma si prosegue nella SP 55 bis che prosegue per Porto Conte -Capo Caccia. Imboccate quindi la SP 69, gira a sinistra su Via Pattada e proseguite sino a quando sulla destra troverete la SP Porto Ferro.

Dopo aver parcheggiato l’auto alla fine della strada, davanti al parcheggio si trova un sentiero che porta alla Torre Bantine Sale. Scendendo sulla spiaggia e percorrendola tutta si può ammirare la Torre Bianca. Dietro questa si trova infine un sentiero che porta alla Torre Negra.

 

Le torri costiere di Sassari

A partire dal XVI secolo prende avvio il programma di costruzione delle torri costiere per volere della Corona Spagnola. Una prima fase edificatoria vede la costruzione di singole torri situate in prossimità dei principali centri urbani costieri. Intorno alla metà del ‘500 inizia a prendere forma un sistema più complesso di fortificazioni costiere attraverso il quale viene creata una rete di avvistamento e di difesa ravvicinata.

Torri costiere: il sistema difensivo contro la pirateria

In seguito alla battaglia di Lepanto le frontiere degli Stati mediterranei della Corona Spagnola erano minacciate dalle continue azioni di pirateria ottomana e delle città stato a questa alleate.

Nel 1572 Filippo II affidò a Marco Antonio Camos, capitano di Iglesias, il compito di sovrintendere ad uno studio territoriale dei litorali dell’isola al fine di implementare il sistema difensivo. Egli effettuò un primo censimento delle torri già esistenti e individuò le località scoperte nelle quali costruirne di nuove. Successivamente il Sovrano inviò nell’Isola De Moncada col compito di attuare l’effettivo ampliamento del sistema esistente. Ulteriori costruzioni seguirono nel corso del Seicento e poi nel Settecento sotto i Savoia.

Per organizzare la gestione del personale addetto e la fornitura degli approvvigionamenti venne istituita la Reale Amministrazione delle Torri che perdurerà fino alla dismissione avvenuta con il regio decreto n. 93, emanato in periodo sabaudo il 17 settembre 1842.

La struttura delle torri vicine a Sassari

Le torri presenti nel perimetro della costa sarda sono per la quasi totalità di forma circolare. Per avvalorarne la funzione difensiva erano situate su promontori o presso le insenature, dalle quali era possibile dominare un ampio raggio visivo, costituendosi in catene utili alla trasmissione delle informazioni.

 Si distinguevano tre tipologie di torri:

 - le più grandi e meglio armate erano dette torri “de Armas” o Gagliarde, la cui guarnigione era comandata da un alcalde (Capitano), erano armate tipicamente di quattro cannoni di grosso calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa pesante;

 - quelle di media grandezza erano dette “Senzillas” o semplici, presidiate da un alcalde e quattro uomini e armate tipicamente di due cannoni di medio calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa leggera;

 - mentre le più modeste, le “Torrezillas”, presidiate da due soldati, fungevano quasi esclusivamente da punto di avvistamento. Le torri più piccole avevano l’ingresso in alto quindi i soldati di guardia entravano con una scala che veniva poi ritirata all’interno.

Da Porto Ferro al Golfo dell’Asinara

Il tratto di competenza della Città di Sassari era anticamente molto ampio e si estendeva dalla Baia di Porto Ferro fino al litorale del Golfo dell’Asinara. Oggi sul tratto di costa del Comune di Sassari sono presenti, nella baia di Porto Ferro, la torre di Bantine Sale, la Torre Negra e la Torre Bianca (o di Airadu).

La torre di Bantine Sale era una “Torrezilla” di avvistamento e di piccole dimensioni che venne costruita nella metà del Cinquecento a controllo del capo meridionale della baia di Porto Ferro. A settentrione è presente la torre Bianca, anch’essa della metà del ‘500. Per la sua scarsa valenza difensiva con l’uso delle armi da fuoco, venne quindi utilizzata dai corallari che pescavano nelle vicinanze.

A questo scopo le venne affiancato un alto muro di recinzione. Su un alto promontorio si colloca la più importante torre Negra, una “Senzilla” che ospitava i cannoni ed il personale addetto. Era dotata di un'ampia cisterna al piano terra e di una grande camera che ospitava la piccola guarnigione ed il deposito. Dalle cannoniere della terrazza era possibile difendere col tiro tutta la Baia. La torre era fornita di un perimetro fortificato che seguiva l’orografia del pianoro.

Durante la seconda guerra mondiale, In previsione di uno sbarco alleato previsto nella spiaggia di Porto Ferro, venne predisposto un sistema di difesa antisbarco che riutilizzava le antiche strutture, alle quali si affiancarono più moderni costruzioni in casamatta realizzate in cemento armato.

Come arrivare alle Torri Costiere vicine

Si può arrivare a Porto Ferro dalla SS291 Sassari-Fertilia. All’altezza di Santa Maria La Palma si prosegue nella SP 55 bis che prosegue per Porto Conte -Capo Caccia. Imboccate quindi la SP 69, gira a sinistra su Via Pattada e proseguite sino a quando sulla destra troverete la SP Porto Ferro.

Dopo aver parcheggiato l’auto alla fine della strada, davanti al parcheggio si trova un sentiero che porta alla Torre Bantine Sale. Scendendo sulla spiaggia e percorrendola tutta si può ammirare la Torre Bianca. Dietro questa si trova infine un sentiero che porta alla Torre Negra.

 

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