Dove siamo
Sassari è una città bella e regale. È uno di quei luoghi che non ti aspetti, con mille straordinarie sorprese. Appena si inizia a passeggiare nel centro della città si scopre anche qui uno dei volti più belli della Sardegna. Ed è subito passione. Per la sua storia, per i suoi monumenti, per i suoi spazi verdi, per la sua cultura, per la tradizione e per la sua cucina tipica che la rendono una meta unica.
Una storia controversa. Fatta di giudicati e repubbliche marinare, di reami, di incursioni, di grandi personaggi della storia antica e della storia moderna di cui ancora oggi la città si può far vanto.
Città Regia dal 1331 del Regno di Sardegna, conserva ancora oggi le tracce del passaggio aragonese e spagnolo. Il castello di Sassari, sede poi dell’Inquisizione Spagnola e proprio per questo demolito nel 1877, nei suoi pochi resti tra cui le fondazioni e due corridoi dell'antemurale cinquecentesco che ospitava le artiglierie, racconta ancora un pezzo di storia della borghesia sassarese e dei reali d’Aragona.
Ripetutamente invasa dai francesi intorno al 1500, ha dovuto affrontare una grave crisi economico sociale. E il rifiorire grazie alla cultura umanistica dello storico Giovanni Francesco Fara ha frenato per poco tempo una vera e propria disfatta per la città a causa della peste nel 1582. Col Trattato di Utrecht nel 1713, inizia una breve dominazione austriaca, per poi passare ai Savoia nel 1720. Tutto il resto è storia della rinascita culturale e urbanistica fino al XIX secolo. La città si espande oltre le mura, in parte abbattute durante un’epidemia di colera. Prendendo ad esempio la capitale del Regno, Torino, nascono i nuovi quartieri, il nuovo ospedale, scuole e piazze, il teatro civico, le carceri e ristrutturato il vicino Porto di Torres con i primi collegamenti navali con Genova e l’imprenditorialità cresce, tra cui spicca la produzione del cuoio di cui diventa seconda città italiana.