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Itinerario delle piazze storiche della città

Un cielo plumbeo avvolge la città di Sassari questa mattina, non c’è quasi nessuno in strada, eppure si sente il rumore d'una carrozza in lontananza e lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli. Actos, il nostro amico, ci attende appena fuori le antiche mura, dove un tempo sorgeva la Porta del Castello. Sulla testa preme l’elegante cappello grigio che lo ripara, in una mano stringe un bastone da passeggio e sottobraccio porta un giornale fresco di stampa: La Stella di Sardegna.
Siamo nel 1877, in un’epoca di grandi cambiamenti.

“Fin dai tempi antichi il luogo pubblico per antonomasia è, come potete immaginare, la piazza. Questo spazio aperto è il centro della città e ha funzione di incontro, termine che dal latino popolare può essere tradotto in <<trovarsi di fronte a>>. Perdonate la deformazione professionale ma era mio dovere informarvi! Eccoci qui finalmente, fuori dalla cinta muraria di Sassari, pronti ad iniziare il nostro itinerario per le famose piazze della città: voi di fronte a me, per l’appunto, Actos per gli amici.”

Actos ci fa cenno di seguirlo: “Vedete amici, questa è la nuova Piazza d’Italia, un nome che rende omaggio all’unione del nostro Paese; diventerà certamente il nuovo centro cittadino, vi illustro al ragione.”

Ci indica un magnifico palazzo neogotico, che svetta verso il cielo e ricorda le forme e i colori accesi dei palazzi veneziani: “Questa sarà la residenza dell’Onorevole Giuseppe Apostoli, barone e membro del Parlamento. Pare che voglia inaugurare il completamento con un ballo!”  Col bastone da passeggio indica invece l’edificio neoclassico dalla parte opposta della piazza: “Palazzo Sciuti invece sarà l’ufficio e la dimora del Prefetto e pensate che ospita ben più di duecento sale al suo interno e terrà servizi quali Poste e Telegrafi.”

Indicando il tetto aggiunge: “Vedete lassù? Lì verrà posto un orologio che sarà visibile in tutta la piazza e sarà ornato dallo stemma cittadino.”

“Proseguiamo il nostro itinerario.” Actos si dirige verso gli eleganti Portici Borgone e Crispo “Ricordate che confusione per la costruzione di questi porticati? La moda torinese è durata poco nel nostro Comune, troppo costosa. Ad ogni modo, siamo quasi arrivati.”

Actos si ferma all’inizio di quella che viene chiamata Piazza Castello, in lontananza macerie sparse ovunque mettono in evidenza un importante cambiamento. 

“Vi starete chiedendo perché si chiama in questo modo, ebbene sì, solo qualche mese fa qui c’era una fortezza, il castello aragonese che ha rappresentato per anni, ma che dico, per secoli una minaccia per i sassaresi.” Prosegue al centro della piazza e si siede su una pietra rettangolare. “Come potete vedere è stato parzialmente demolito. Con il passare dei secoli venne rafforzato in un barbacane, con sotterranei e bocche di fuoco rivolte verso il centro abitato. Proprio qui si trovava l’unica sede dell’Inquisizione in Sardegna, dove furono rinchiusi prigionieri ed eseguite condanne capitali. Successivamente invece, in epoca sabauda divenne caserma del Regio Esercito italiano. La sua facciata era in pietra viva, come questa”. Actos guarda al lato destro della piazza, si toglie l’elegante cappello e grattandosi la testa si mette a pensare. 

“Sono convinto che qui, invece, stanno costruendo una nuova caserma… ma questo lo scopriremo presto, credetemi, uscirà in prima pagina su La Stella! Ora proseguiamo con il nostro itinerario, ci aspetta un’altra piazza non lontano da qui”. Sale su una carrozza e si sporge per indicare la strada da percorrere.

“Questi decenni stanno vedendo una ristrutturazione del nostro centro, sembra quasi un altro posto.” Dice Actos. Mentre la carrozza prosegue lungo Largo Azuni, il nostro amico fa cenno di mano a un uomo che si affaccia da una tipografia sulla destra; deve trattarsi del signor Dessì.

Piazza Azuni, ecco un altro esempio della modernità della città, dedicata al nostro esimio giurista.” Actos fa cenno al cocchiere di sostare un attimo e si liscia i baffi prima di ricominciare a parlare: “Sapete, fino a vent’anni fa qui avreste visto una lunga scalinata portare alla Chiesa di Santa Caterina e lì, dall’altro lato di una piazza decisamente più piccola di questa, il Palazzo del Governatore, con la sua grande carrozzeria.” Actos si guarda attorno e respira a pieni polmoni “Ora invece abbiamo più spazio e luce, degli edifici moderni,  e la chiesa rimane solo in qualche carteggio e in un mio acquerello; l’avete visto? No? Dopo ve lo mostrerò allora”

Al suo cenno, il cocchiere incitò il cavallo a proseguire la strada. Ormai per le strade si affollavano le persone che andavano e venivano dai mercati, che si recavano negli uffici o passeggiavano per la città. 

“Eccoci in Piazza Tola, il mercato oggi è ben fornito, vendono anche dell’ottimo cuoio e si sente un buon profumino di cacio sardo, dopo ci farò un pensierino, ma ora torniamo a noi. Dove eravamo rimasti? Ah sì, questa piazza accoglie una storia di tutto rispetto. Solo due anni fa ha preso il nome di uno dei più conosciuti politici di Sassari: Pasquale Tola fu anche un magistrato e storico, diventato addirittura membro del Parlamento sardo e poi di quello nazionale. Suo fratello Efisio fu un martire di Risorgimento e nacque proprio qui di fronte…” Actos si fa spazio fra la gente e osserva un imponente palazzo dalla facciata goticheggiante, poi si sposta al centro della piazza e mormora qualcosa: “Grande uomo, questa piazza un giorno verrà dedicata anche a te, me lo auguro!” 

Il nostro viaggio per le piazze storiche di Sassari è volto al termine, Actos imbocca la strada verso il Cafè più vicino con un pacchettino di formaggio nella tasca del suo cappotto nero. 

“Vi ringrazio per la vostra attenzione e se volete ancora conoscere la mia bella città sapete dove trovarmi. Parlare per tutto questo tempo mi ha messo una certa sete, è il momento di un buon caffè!”

Piazza d’Italia
Piazza Castello
Piazza Azuni
Piazza Tola

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