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Coronavirus, anche a Sassari la cultura non si ferma: #sassariculturanonstop

Un luogo virtuale in cui poter continuare a esprimere l’arte e la cultura in tutte le sue declinazioni: dal teatro alla danza, dalla musica alla lettura, senza tralasciare il cinema e le arti visive.

Il Comune di Sassari ha attivato una pagina Facebook dedicata alle attività culturali che esprimono il lavoro delle tante associazioni, operatori culturali e artisti che da anni animano la vita culturale della città, ma che in questo momento vivono gli effetti dell’emergenza epidemiologica in corso.

Tutte le associazioni culturali, gli operatori del settore e gli artisti che vorranno partecipare potranno contattare l’Amministrazione comunale con un messaggio privato sulla pagina Comune di Sassari - Cultura (preferibilmente un link di YouTube) per concordare e programmare la pubblicazione dei contenuti.

Potranno essere pubblicate riprese di produzioni già realizzate (concerti, opere teatrali, focus di approfondimento, reading, spettacoli), ma soprattutto nuovi contenuti da condividere e far conoscere. Ad esempio, le compagnie teatrali potranno in questo modo mettere in rete letture e spettacoli, ma allo stesso modo i musicisti potranno far conoscere aspetti inediti della loro attività e gli esperti di cinema e di letteratura potranno interagire attraverso approfondimenti su opere cinematografiche e libri.

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Itinerario delle piazze storiche della città

Un cielo plumbeo avvolge la città di Sassari questa mattina, non c’è quasi nessuno in strada, eppure si sente il rumore d'una carrozza in lontananza e lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli. Actos, il nostro amico, ci attende appena fuori le antiche mura, dove un tempo sorgeva la Porta del Castello. Sulla testa preme l’elegante cappello grigio che lo ripara, in una mano stringe un bastone da passeggio e sottobraccio porta un giornale fresco di stampa: La Stella di Sardegna.
Siamo nel 1877, in un’epoca di grandi cambiamenti.

“Fin dai tempi antichi il luogo pubblico per antonomasia è, come potete immaginare, la piazza. Questo spazio aperto è il centro della città e ha funzione di incontro, termine che dal latino popolare può essere tradotto in <<trovarsi di fronte a>>. Perdonate la deformazione professionale ma era mio dovere informarvi! Eccoci qui finalmente, fuori dalla cinta muraria di Sassari, pronti ad iniziare il nostro itinerario per le famose piazze della città: voi di fronte a me, per l’appunto, Actos per gli amici.”

Actos ci fa cenno di seguirlo: “Vedete amici, questa è la nuova Piazza d’Italia, un nome che rende omaggio all’unione del nostro Paese; diventerà certamente il nuovo centro cittadino, vi illustro al ragione.”

Ci indica un magnifico palazzo neogotico, che svetta verso il cielo e ricorda le forme e i colori accesi dei palazzi veneziani: “Questa sarà la residenza dell’Onorevole Giuseppe Apostoli, barone e membro del Parlamento. Pare che voglia inaugurare il completamento con un ballo!”  Col bastone da passeggio indica invece l’edificio neoclassico dalla parte opposta della piazza: “Palazzo Sciuti invece sarà l’ufficio e la dimora del Prefetto e pensate che ospita ben più di duecento sale al suo interno e terrà servizi quali Poste e Telegrafi.”

Indicando il tetto aggiunge: “Vedete lassù? Lì verrà posto un orologio che sarà visibile in tutta la piazza e sarà ornato dallo stemma cittadino.”

“Proseguiamo il nostro itinerario.” Actos si dirige verso gli eleganti Portici Borgone e Crispo “Ricordate che confusione per la costruzione di questi porticati? La moda torinese è durata poco nel nostro Comune, troppo costosa. Ad ogni modo, siamo quasi arrivati.”

Actos si ferma all’inizio di quella che viene chiamata Piazza Castello, in lontananza macerie sparse ovunque mettono in evidenza un importante cambiamento. 

“Vi starete chiedendo perché si chiama in questo modo, ebbene sì, solo qualche mese fa qui c’era una fortezza, il castello aragonese che ha rappresentato per anni, ma che dico, per secoli una minaccia per i sassaresi.” Prosegue al centro della piazza e si siede su una pietra rettangolare. “Come potete vedere è stato parzialmente demolito. Con il passare dei secoli venne rafforzato in un barbacane, con sotterranei e bocche di fuoco rivolte verso il centro abitato. Proprio qui si trovava l’unica sede dell’Inquisizione in Sardegna, dove furono rinchiusi prigionieri ed eseguite condanne capitali. Successivamente invece, in epoca sabauda divenne caserma del Regio Esercito italiano. La sua facciata era in pietra viva, come questa”. Actos guarda al lato destro della piazza, si toglie l’elegante cappello e grattandosi la testa si mette a pensare. 

“Sono convinto che qui, invece, stanno costruendo una nuova caserma… ma questo lo scopriremo presto, credetemi, uscirà in prima pagina su La Stella! Ora proseguiamo con il nostro itinerario, ci aspetta un’altra piazza non lontano da qui”. Sale su una carrozza e si sporge per indicare la strada da percorrere.

“Questi decenni stanno vedendo una ristrutturazione del nostro centro, sembra quasi un altro posto.” Dice Actos. Mentre la carrozza prosegue lungo Largo Azuni, il nostro amico fa cenno di mano a un uomo che si affaccia da una tipografia sulla destra; deve trattarsi del signor Dessì.

Piazza Azuni, ecco un altro esempio della modernità della città, dedicata al nostro esimio giurista.” Actos fa cenno al cocchiere di sostare un attimo e si liscia i baffi prima di ricominciare a parlare: “Sapete, fino a vent’anni fa qui avreste visto una lunga scalinata portare alla Chiesa di Santa Caterina e lì, dall’altro lato di una piazza decisamente più piccola di questa, il Palazzo del Governatore, con la sua grande carrozzeria.” Actos si guarda attorno e respira a pieni polmoni “Ora invece abbiamo più spazio e luce, degli edifici moderni,  e la chiesa rimane solo in qualche carteggio e in un mio acquerello; l’avete visto? No? Dopo ve lo mostrerò allora”

Al suo cenno, il cocchiere incitò il cavallo a proseguire la strada. Ormai per le strade si affollavano le persone che andavano e venivano dai mercati, che si recavano negli uffici o passeggiavano per la città. 

“Eccoci in Piazza Tola, il mercato oggi è ben fornito, vendono anche dell’ottimo cuoio e si sente un buon profumino di cacio sardo, dopo ci farò un pensierino, ma ora torniamo a noi. Dove eravamo rimasti? Ah sì, questa piazza accoglie una storia di tutto rispetto. Solo due anni fa ha preso il nome di uno dei più conosciuti politici di Sassari: Pasquale Tola fu anche un magistrato e storico, diventato addirittura membro del Parlamento sardo e poi di quello nazionale. Suo fratello Efisio fu un martire di Risorgimento e nacque proprio qui di fronte…” Actos si fa spazio fra la gente e osserva un imponente palazzo dalla facciata goticheggiante, poi si sposta al centro della piazza e mormora qualcosa: “Grande uomo, questa piazza un giorno verrà dedicata anche a te, me lo auguro!” 

Il nostro viaggio per le piazze storiche di Sassari è volto al termine, Actos imbocca la strada verso il Cafè più vicino con un pacchettino di formaggio nella tasca del suo cappotto nero. 

“Vi ringrazio per la vostra attenzione e se volete ancora conoscere la mia bella città sapete dove trovarmi. Parlare per tutto questo tempo mi ha messo una certa sete, è il momento di un buon caffè!”

Piazza d’Italia
Piazza Castello
Piazza Azuni
Piazza Tola
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Tra i capannoni industriali, uno dei tanti segni dell'archeologia della Città...

 

Attraversando la Zona Industriale di Predda Niedda nord, avete mai notato al lato della strada un piccolo cartello giallo che indica, in corrispondenza di un muro diroccato, un'importante struttura archeologica?

Dovete sapere che gli studi e le ricerche di questi ultimi anni ci descrivono per Sassari e l'area circostante un contesto territoriale che risale all'età romana, caratterizzato da una forma di frequentazione e di insediamento sparso, legato allo sfruttamento agricolo, alle volte localizzato presso nuraghi, come si è detto a proposito di Li Luzzani.

In questo scenario dobbiamo collocare anche l'acquedotto realizzato per approvvigionare la colonia di Turris Libisonis, l'odierna Porto Torres, convogliando le acque di alcune sorgenti perenni localizzate in località S. Quirico-Eba Giara e nell'area della Fontana delle Conce, presso Lu Regnu.

A questa importante opera, costruita tra la fine del I sec. a.C. e l'inizio del I sec. d.C., appartiene il tratto di muratura lungo circa 20 metri, che viene oggi indicato da un cartello e che meriterebbe una futura valorizzazione.

Diversi altri tratti nel territorio fra Sassari e Porto Torres attestano l'originario tracciato dell'acquedotto lungo circa 20 miglia, costituito da murature piene, arcate emergenti e da canalizzazioni sotterranee,

Tra i tratti più significativi, a partire dalla periferia di Sassari, si segnala quello di Tana di Lu Mazzoni, indicato da E. Costa come: “... avanzi in un orto dietro la Chiesa di S. Antonio dei Serviti”. In questo tratto è ben conservato lo specus, ovvero il canale di deflusso dell'acqua impermeabilizzato con malta idraulica.

A Predda Niedda-Pischina (S. Barbara) erano visibili fino ad alcuni anni fa cinque arcate, oggi oramai quasi completamente crollate e a poca distanza altri due tratti di arcate in località Pala di Carru, toponimo che indica la medievale Via Turresa o Via de Carru.

Proseguendo verso Ottava, l'antica mutatio ad Octavum lungo la principale arteria viaria dell'Isola da Karales a Turris, si osserva su un costone calcareo al lato della ex SS 131, un tratto dell'acquedotto lungo oltre 140 metri. La muratura è caratterizzata dalla presenza del rivestimento in opus reticulatum, costituito da piccoli blocchi di pietra che creano una trama a forma di rete.

Ancora in territorio di Sassari sono presenti resti presso Case Dore e Lizzos-Pultigali, al lato della strada per Platamona, mentre a Porto Torres sono stati localizzati tratti dell'acquedotto nel Quartiere Satellite- Serra Li Pozzi e in Via Fontana Vecchia.

Da questo punto sopraelevato l'acqua veniva convogliata verso gli edifici termali della città, almeno fino al IV-V sec. d.C., fase che segna radicali cambiamenti per Turris Libisonis e conseguentemente il venir meno dell'ordinaria manutenzione dell'acquedotto e della sua utilizzazione.

Per aderire all’iniziativa "La cultura non si ferma" sarà sufficiente taggare Comune di Sassari e Turismo Sassari e utilizzare gli hashtag #iorestoacasa e #laculturanonsiferma

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Un contest fotografico per le Giornate Europee del Patrimonio

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata a livello nazionale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari, con la collaborazione della Direzione Territoriale delle Reti Museali della Sardegna, organizza un contest fotografico che vede come protagonisti tre siti di particolare rilevanza storica, artistica e archeologica: Palazzo Ducale, la Fontana di Rosello e l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi.

L’iniziativa avrà luogo sabato 21 settembre 2019 dalle 16 alle 19, con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria (Infosassari – Ufficio Informazioni Turistiche, tel. 079 2008072 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Orario per le prenotazioni: dal martedì al venerdì 9-13 /15-18, sabato 9-13)

Attraverso gli stimoli e le indicazioni fornite da archeologi e storici dell’arte presenti per l’occasione, ogni partecipante potrà tradurre in immagini la propria personale esperienza nei luoghi simbolo della città e del territorio. La documentazione fotografica più significativa verrà selezionata da un’apposita giuria, esposta nelle sedi prescelte e pubblicata sui canali social Instagram e Facebook del Comune di Sassari e Turismo Sassari con un riconoscimento finale per le migliori immagini, costituito da visite guidate gratuite in tutti i siti della Rete culturale Thàmus. 

Per partecipare è necessario caricare la foto su Instagram entro mercoledì 25 settembre utilizzando gli hashtag #GEP2019 e #turismosassari attendosi alle indicazioni presenti nel REGOLAMENTO.

Il concorso ha inizio sabato 21 settembre e termina mercoledì 25 settembre 2019

Account Instagram di Turismo Sassari

Pagina Facebook Turismo Sassari

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Scopri Sassari: cartine, guide e depliant

Siete alla ricerca di suggerimenti per organizzare la vostra visita a Sassari?                                                                                       


Nella sezione download è possibile scaricare guide e cartine dedicate alla città di Sassari, all'ambiente, al territorio, alle tradizioni.

CLICCATE QUI per scaricare il materiale

 

 

 

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Itinerario MONTE DE CODE

Il racconto della nostra preistoria parte da una collina di pietre” detta Monte de Code. 

Si tratta del luogo nel quale è emerso grazie agli scavi archeologici  l'Altare prenuragico di Monte d'Accoddi, confrontato con le ziggurat mesopotamiche del III millennio. Un itinerario che attraverso  immagini e ricostruzioni illustra  i contesti che hanno preceduto la costruzione dell' altare, le principali caratteristiche di un insediamento del Neolitico  e si conclude con la visita alla  Domus de Janas di Montalè.

La preistoria nel territorio di Sassari è significativamente documentata per la presenza di Monte d’Accoddi, un contesto archeologico unico nel Mediterraneo, ma è anche rappresentata dalla singolare diffusione delle  domus de janas. Questi sono gli elementi che caratterizzano il racconto della nostra preistoria che si sviluppa a partire da una “collina di pietre” detta   Monte de Code, il luogo nel quale è emerso grazie agli scavi archeologici  l'Altare prenuragico di Monte d'Accoddi, confrontato con le ziggurat mesopotamiche del III millennio.

Il percorso. L'itinerario prevede una prima tappa presso la Sala Proiezioni dell’Unità Introduttiva, la struttura di accoglienza dei visitatori ubicata presso l’area archeologica di Monte d’Accoddi, dove vengono illustrati con una presentazione multimediale i contesti che hanno preceduto la costruzione dell' altare e le principali caratteristiche di un insediamento del Neolitico, dalle  scelte insediative alle le strutture abitative, le abitudini alimentari, i culti, le divinità, i rituali funerari e i luoghi di sepoltura.

Nel corso della presentazione si spiegano inoltre le ipotesi ricostruttive legate ai due altari e le caratteristiche delle strutture abitative e dei manufatti legati al  culto presenti nell’area, di cui alcuni non più visibili.

Inoltre i più significativi reperti che attestano l’importanza del  sito archeologico vengono presentati nel corso della prima parte  dell’itinerario, in modo da stimolare il visitatore a completare la conoscenza del monumento con la visita alla Sala di Monte d’Accoddi presso il Museo Nazionale G.A. Sanna di Sassari. La presentazione multimediale permette inoltre di vedere  le caratteristiche planimetriche e decorative della domus de janas di Montalè. A Monte d’Accoddi l’itinerario prosegue con la visita dell’area archeologica  e con gli approfondimenti relativi agli argomenti illustrati precedentemente.

L’ultima tappa è destinata alla visita della Domus de Janas di Montalè a Li Punti in modo da completare, con la visione diretta dell’ipogeo decorato con le protomi taurine, il tema legato ai riti e ai contesti funerari diffusi in Sardegna durante la Cultura di Ozieri.

Scoprite tutti i sei itinerari tematici "Raccontando Sassari" per conoscere la storia della città di Sassari e la preistoria nel suo territorio:

Itinerario THATARI

Questo itinerario si ispira al toponimo Thatari, denominazione del villaggio medievale di Sassari.

La città divenne libero comune sotto l'influsso dei pisani e dei genovesi e Città Regia con i catalano-aragonesi. Dopo l'influenza spagnola le vicende storiche portano la città sotto il controllo politico e amministrativo della Casa Sabauda. Nell'Ottocento Sassari si espande fuori dal circuito murario e si arricchisce di nuove importanti architetture e opere urbane.

Il Palazzo di Città, fino al 1879 sede dell'Amministrazione Comunale, diventa con il suo Teatro Civico il simbolo di queste trasformazioni. Dal 2005 il Palazzo è la sede del Museo della Città, scelto in questo percorso come luogo ideale per conoscere in un breve arco di tempo, attraverso immagini, suoni e suggestioni la storia di Sassari e della sua evoluzione.

Archeologia urbana, territorio, Sassari tra passato e presente, società, tradizioni e ritualità, sono solo alcuni dei temi che vengono proposti per incuriosirvi e appassionarvi sui tanti aspetti che caratterizzano questa città, da approfondire successivamente, se vorrete, con gli itinerari tematici che proponiamo nella nostra attività.

Il percorso. La prima tappa si svolge nell'ala ovest del Palazzo di Città - Museo della Città dove, presso la Sala proiezioni dei Candelieri,  con una presentazione multimediale, si introducono la storia e i monumenti più significativi di Sassari. Il percorso prosegue tra le diverse sale del Museo che ospitano al pianterreno le sezioni "Memoria ed Identità", espressione dei luoghi e dei
simboli dell'identità cittadina  e "Forma e Immagine" con la ricostruzione del centro storico di Sassari e dei suoi principali monumenti all'interno della cinta muraria.                                            

Si percorre lo scalone che conduce al primo piano, dove è possibile visitare le sale "Sassari rappresentanza e rappresentazione" in cui è possibile vedere il modello ligneo del Palazzo di Città con il Teatro Civico, la Sala dei Sindaci e la Sala dell'Intregu, la tradizionale cerimonia che si svolge durante la festa dei Candelieri. La seconda tappa, presso l'ala est del Palazzo, con ingresso su via Sebastiano Satta, prevede la visita alle sezioni museali dedicate all' "Abbigliamento nella vita quotidiana tra città e campagna", allestite con abiti tradizionali e ornamenti. Il percorso termina nella sala dedicata al "Sacro e Profano", in cui sono rappresentate, attraverso le opere di Eugenio Tavolara, la religiosità e le tradizioni popolari cittadine.

L'itinerario avendo un' articolazione prettamente museale  è l'ideale  per chi in breve tempo vuole avere gli elementi essenziali per  conoscere Sassari e  si  consiglia anche  a chi ha difficoltà motorie perché non sono presenti barriere architettoniche nel percorso.

Scoprite tutti i sei itinerari tematici "Raccontando Sassari" per conoscere la storia della città di Sassari e la preistoria nel suo territorio:

Itinerario PORTICALES

Camminando per le vie del centro storico di Sassari ricostruiamo, secolo dopo secolo, la sua  evoluzione attraverso la lettura delle testimonianze monumentali più significative e il riferimento ai contesti emersi nel corso degli scavi urbani.


I porticales erano gli antichi loggiati al pianterreno delle abitazioni signorili destinati agli scambi commerciali. Murati più volte, hanno avuto diverse funzioni nel corso del tempo. Percorrendo la Plata de Cotinas, l'odierno Corso Vittorio Emanuele II, se ne possono vedere alcuni ben conservati e scorgerne altri nascosti sotto gli intonaci delle facciate dei palazzi storici. Possiamo conoscere in breve tempo”, le principali fasi storiche di Sassari, non solo osservando queste testimonianze ma anche attraverso l'analisi di alcuni monumenti e ritrovamenti archeologici significativi avvenuti nel cuore della città storica. Sassari, comune "pazionato" sotto l'influenza di Pisa e Genova, Città Regia con la conquista aragonese, conserva ancora oggi nelle sue architetture e nel sottosuolo le vestigia del passato, leggibili nonostante la trasformazione del tessuto urbano.

Dai porticales, simbolo della vocazione commerciale e mercantile che caratterizza Sassari nei secoli, col suo ruolo di mediazione tra campagna e mercati d'oltremare, inizia il nostro racconto dal medioevo fino all'Ottocento, percorrendo uno spazio urbano circoscritto e ben definito in poco tempo.

Il percorso. Il punto di partenza è Palazzo di Città - Museo della Città dove, attraverso una presentazione multimediale  nella sala proiezioni, si introducono le principali tematiche storiche di Sassari quali i sistemi difensivi, la topografia urbana e la funzione degli edifici principali, le parrocchie storiche medievali, la risorsa idrica e le fontane. Segue la visita del Palazzo e del teatro, con un approfondimento sulle vicende storiche che hanno preceduto la sua costruzione. La seconda tappa, prevede il passaggio attraverso la piazza Santa Caterina, dove viene illustrato il contesto archeologico non più visibile e gli edifici storici che prospettano sulla piazza.   

Si giunge a Palazzo Ducale dove viene presentata, durante la visita alla sezione museale e agli scavi archeologici, la storia evolutiva del contesto urbano in cui è inserito questo importante edificio. Nella tappa intermedia del percorso è possibile descrivere alcuni dei luoghi del commercio della città, l'antica Ruga de Cotinas e Carra Manna (gli attuali Corso Vittorio Emanuele II e Piazza Tola). L’itinerario si conclude presso gli scavi archeologici del Barbacane del Castello aragonese in piazza Castello, significativa struttura difensiva venuta alla luce a seguito delle recenti indagini archeologiche.

Scoprite tutti i sei itinerari tematici "Raccontando Sassari" per conoscere la storia della città di Sassari e la preistoria nel suo territorio:

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