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La cinta muraria

Un tempo, il centro storico di Sassari era racchiuso tra mura medievali che fortificavano il nucleo abitato della città. I lavori di costruzione furono avviati nella prima metà del XIII secolo, mentre l'abbattimento delle mura fu progressivo e si concluse a fine Ottocento con la demolizione del trecentesco castello aragonese (1877-1880).  La cinta muraria era dotata di quattro porte (Gurusele, S. Flasiu, Capu de Villa e Utzeri) disposte alle estremità di due assi ortogonali ed aperte nel basamento di torri o in tratti rinforzati della cinta.

Trentasei torri merlate come la cortina contribuivano insieme al fossato a rendere maggiormente fortificata l’opera. Oggi sopravvivono solo brevi tratti visibili con alcune torri lungo il corso Trinità, nella via Torre Tonda e in piazza Sant’Antonio, dove si può vedere l’unica torre provvista di merlatura. Nel tratto di corso Trinità sono ancora esposti gli stemmi raffiguranti la torre cittadina, lo scudo di Genova e il giglio simbolo di una casata podestarile, che ricordano l’atto confederativo tra la città e la Repubblica di Genova nel 1294.

Una rappresentazione della struttura urbana di Sassari è offerta dal «semplice delineamento esterno della città» richiesto dal Duca di Monferrato e realizzato da un musicista, il «primo violino» bolognese Giovanni Masetti Raimondi, nel 1801. Nella cosiddetta "carta del violinista" sono ben visibili le quattro porte, le torri e il castello aragonese.

 

 

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