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Monte d’Accoddi: un altare a terrazza unico nel Mediterraneo

AVVISO
L'area archeologica di Monte d'Accoddi effettuerà la chiusura infrasettimanale il giorno mercoledì 4 gennaio 2023 anziché lunedì 2 gennaio.

 

Arrivando a Monte d'Accoddi ci si sorprende nel trovare, isolata nella pianura, una costruzione così singolare ed imponente, ricorda infatti per la sua forma le ziqqurat diffuse in Mesopotamia nel III millennio a.C.

Il suo nome deriva verosimilmente dal sardo logudorese e significa “Monte o collina delle Pietre” » riferendosi all’aspetto che aveva prima degli scavi questa collinetta che per secoli ha nascosto il monumento che si eleva in un territorio fertile e pianeggiante, densamente abitato e sfruttato fin dalla Preistoria. Vaste necropoli a domus de janas sono presenti attorno a quest’area così ricca di testimonianze archeologiche, come attestano i due menhir collocati in un campo ad est dell’altare, dal quale provengono due pietre sferoidali di probabile valenza sacra, interpretate da alcuni come simbologie astrali.
La sensazione più immediata che si prova a Monte d’Accoddi, è sicuramente legata alla sacralità di questo luogo, dove sono testimoniati riti propiziatori della fertilità in un contesto archeologico che ha suscitato stupore ed interesse già al momento della sua scoperta, avvenuta nel 1952 a seguito degli scavi di Ercole Contu, successivamente proseguiti da Santo Tinè. Grazie al lavoro degli archeologi è stato possibile ricostruire le diversi fasi che hanno caratterizzato questo sito, a partire da un primo villaggio con capanne di forma ovaleggiante attribuite al Neolitico Medio o al Neolitico Recente e, nella fase riferita alla Cultura di Ozieri (3200-2800 a.C), un secondo villaggio con capanne quadrangolari al centro del quale fu edificata un’area di culto megalitica con lastre di pietra per le offerte ed un menhir.
Intorno al 3000 a.C, nell’area precedentemente occupata dal villaggio, si decise di costruire un primo altare costituito da una terrazza di forma quadrangolare detto “Tempio Rosso”, poiché la sua superficie era intonacata e dipinta con l’ocra rossa. Una rampa lunga 25 metri consentiva di salire fino alla sommità su cui era situata la cella, una struttura rettangolare, della quale si conservano resti del pavimento e una parte del muro perimetrale alto 70 centimetri.
Probabilmente in seguito ad un incendio, intorno al 2800 a.C. al primo altare fu sovrapposta una seconda struttura a gradoni, di maggiori dimensioni costituita da una piattaforma tronco-piramidale, rivestita con grandi massi calcarei. Durante la Cultura di Abealzu (2600 a.C.), intorno all’altare si costruì un villaggio esteso con capanne rettangolari, tra cui si nota la Capanna dello Stregone, l'unica con più vani, così denominata a causa dei singolari reperti ritrovati nel corso dello scavo.
Il villaggio-santuario divenne durante l’Eneolitico un riferimento religioso forse di valenza sovralocale ma, già durante l’Età del Bronzo, non veniva più riconosciuto come luogo di culto, così come ha indicato il ritrovamento di una sepoltura infantile datata alla Cultura di Bonnanaro (1800 a.C).

Il sito fa parte della rete culturale Thàmus.

Gestione per la tutela: Direzione Regionale Musei Sardegna

CARTA DEI SERVIZI

Informazioni

Come arrivare
Il sito si trova a circa 13 km da Sassari. Ci si arriva percorrendo la ex Strada Statale 131 in direzione di Porto Torres fino al km 222,200. Svoltando a sinistra nello svincolo per Bancali e altre direzioni  si ritorna verso Sassari fino alla Strada Vicinale Monte d'Accoddi, dove il sito è segnalato dai cartelli turistici. Per chi proviene  da Porto Torres, dopo circa 8 Km, la Strada Vicinale si trova immediatamente a destra della Strada Statale 131.
 
Orari 
Da aprile a ottobre 2023

MONTE D’ACCODDI
Dal martedì al sabato
ore 10.00 - 18.00
Domenica
ore 10.00 - 14.00
18 giugno / 24 settembre
Dal martedì alla domenica
ore 10.00 - 18.00
Chiuso lunedì e festivi
- Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
- Visite guidate ogni ora e mezza circa: ore 10/11.30, 11.30/13, 13/14, 14/15.30, 15.30/17
- È prevista l’apertura straordinaria dalle 10.00 alle 18.00 nelle seguenti giornate: 10 aprile, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno

Ingresso gratuito nelle prime domeniche del mese
in collaborazione con la Direzione Musei Sardegna

Tariffe

Contatti: +39 079 2008072

Video

Service

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